STEP#10


STEP#09 - Codice sul volo degli uccelli



Autore: Leonardo da Vinci
Titolo: Macchina volante
Anno: 1505
Luogo di conservazione: Torino, Biblioteca Reale


















Approfondimento:




STEP#06 - 1984

George Orwell, nome d'arte dello scrittore e saggista inglese Eric Arthur Blair, è stato uno dei più lucidi avanguardisti del suo tempo.  La sua fama è legata a  due romanzi che intrecciano sapientemente impegno politico e passione letteraria: "La Fattoria degli Animali", satira della retorica sovietica, in particolare del principio dell'uguaglianza (racconto che trova i suoi modelli nelle favole di Fedro e prima ancora di Esopo); e "1984", romanzo che narra con tono apocalittico un immaginario mondo futuro nel quale si sono imposti e trionfano tre stati governati da regimi dittatoriali, in cui tutti i cittadini sono controllati dal "Big Brother".

L’8 giugno 1949 George Orwell pubblica la prima edizione di 1984, un libro volto a scagliarsi come uno tsunami sull’opinione pubblica del tempo, tanto attuale da essere tuttora fonte di dibattito.



In seguito ai segni della Seconda Guerra Mondiale, Orwell dà vita ad un romanzo che traccia in modo sferzante le caratteristiche della letteratura distopica: così come la guerra ha distrutto la speranza del progresso insita in ogni essere umano, così la letteratura non può più nutrirsi di un immaginario utopico ma ha l’esigenza di cercare la verità svelando i meccanismi perversi della società attuale. 
Il titolo riporta  l’anno in cui la vicenda è ambientata, ottenuto invertendo (si notino le ultime due cifre invertite), particolare che implicitamente sottolinea  due fattori: il mondo narrato è “l’altra faccia” dell’epoca contemporanea portata ai massimi termini e il tema del ribaltamento, in questo caso dei numeri così come di ciò che è bene e ciò che è male.

1984 è spesso definito dalla critica come romanzo fantascientifico ma il punto di partenza è evidentemente la storia contemporanea.
Il secondo conflitto mondiale, infatti, segna una rottura con il passato. Le nuove tecnologie ed i mezzi di comunicazione di massa sono adoperate dagli schieramenti non al fine di creare ponti unificatori, non con lo scopo di  comunicare,ma per occultare ed uccidere. L’uomo modifica inconsapevolmente il suo ruolo in società: diviene tecnicamente un ingranaggio all’interno di una macchina della morte messa in moto solo ed esclusivamente dagli interessi di partiti senza volto.

Il succo è indurre il popolo ad “ubbidire senza pensare”: un obiettivo perseguito con mezzi che vanno dal controllo del ruolo di ciascuno nella società all’inibizione delle capacità di ragionamento. L'annientamento del singolo avviene mediante il suo continuo annegamento in eventi collettivi organizzati dal governo, tanto che anche passeggiare da soli diventa pericoloso. 
Tuttavia, all'interno della  massa è impedita una vera forma di comunicazione: la lingua del regime è il Newspeak, un linguaggio artificiale epurato da ogni riferimento al pensiero astratto, ridotto a un vocabolario base di connotazione infantile, fatto di termini appartenenti alla sfera del concreto. 
Il nuovo linguaggio così si propone di azzerare il pensiero stesso, di rendere i cittadini incapaci di distinguere il bene dal male e, conseguentemente, di scegkiere. Gli individui sono manovrati dalla logica del bipensiero, secondo la quale un concetto può essere anche il suo perfetto contrario e negare sé stesso (es. lo slogan «la guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza»). 
Accanto al Newspeak  abbiamo la distruzione delle opere letterarie del passato e la loro sostituzione con poesie e romanzi prodotti in serie da macchinari, in modo tale da controllare persino la circolazione della letteratura.

Il brain washing è talmente potente da sfociare nell’amore e l’ammirazione per il Grande Fratello.


Orwell con il suo libro "1984" è stato capace di descrivere un mondo futuro che si avvicina prepotentemente al giorno d'oggi, nonostante fosse stato scritto nel 1948. Il Grande Occhio, che tutto sa e vede, può essere paragonato all'avvento dell’Internet, entrato in ogni casa ed accessibile da una vastità di persone. 


E se il Grande Occhio “previsto” da Orwell fosse proprio l’Internet? 

Di sicuro esso ha “tutte le risposte” e qualora un utente immettesse al suo interno dati personali sarebbe automaticamente sensibile a possibili violazioni della sua privacy; non sono rari infatti i casi in cui si parla di furto d’identità o, appunto, violazione della privacy, ad esempio sui vari social network. Questi ultimi sono, nella maggior parte dei casi, lo strumento più sensibile alla ricettazione dei dati. 
Quanto riportato non vuole screditare l’avvento dell’internet, al contrario vuole porre l’attenzione sui rischi che si possono correre a causa di un uso sbagliato di esso. 
In futuro l’accesso ad Internet si moltiplicherà ancor di più tra le persone aumentando i dati sensibili presenti sulla rete e di conseguenza aumentando il rischio che essi vengano usati da terzi.

A pensarci bene il controllo avviene anche attraverso l’uso banale dei cookie, essi sono in qualche modo una traccia di ciò che ci interessa e di quali sono i nostri gusti personali dando così la possibilità a terzi di far leva sui nostri desideri rendendoci vulnerabili, processo analogo a quello del partito del Grande Fratello, che utilizza la tortura nei confronti del protagonista Winston, mettendolo di fronte alle proprie paure, affinché egli possa cedere alle richieste del partito. 


L’Internet è pieno di utenti che immettono opinioni e notizie in rete. L’epoca della disinformazione può essere paragonata alla logica del bispensiero descritta da Orwell nel suo libro: un lavaggio del cervello della vittima e quindi di una costruzione di una verità alternativa più accettabile.
1984 è la somma portata agli estremi degli orrori attuati dai regimi totalitari, verso i quali Orwell mostra la sua più fervente avversione, ma ciò che è davvero importante è il  messaggio di speranza che si evince tra le pagine dell'opera: la cultura rende coscienti e la lettera è davvero l’unica utopia possibile.

Anche dopo vastissimi sommovimenti e mutazioni apparentemente irrevocabili, lo stesso schema si è sempre riaffermato, come un giroscopio che sempre torna in equilibrio, per quanto lo si spinga in un senso o nell’altro”.

STEP#05



STEP#04

La previsione del tempo, sin dai tempi delle civiltà mesopotamiche ed ebraiche, ha costituito un elemento centrale all'interno della vita dell'uomo.

I Greci iniziarono delle osservazioni che rimasero per secoli le uniche ad essere conosciute riguardo le condizioni del tempo, presenti in opere quali "I fenomeni " di Arato, intorno alle apparizioni celesti, alle leggende che vi si riferiscono e ai segni del tempo; scritto analogo è quello in prosa di Teofrasto, "Libro dei sogni". Altra fonte importante è "Almagesto", titolo del grande trattato astronomico-matematico di Tolomeo, contenente l'esposizione completa dei sistema geocentrico.
Tuttavia i popoli più antichi attribuivano i cambiamenti atmosferici agli dei irati o semplicemente alla loro volontà capricciosa.