STEP#18

«Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello della polvere! » 
( Friedrich Nietzsche, La Gaia Scienza )


Friedrich Nietzsche, filosofo la cui opera è commistione di una critica, naturalmente distruttiva, al passato e di un appello al tanto ammirato futuro, formula la teoria dell’Eterno Ritorno nell’estate del 1881. Nonostante fosse una delle più famose, questa teoria filosofica non ebbe mai una proprio costruzione concettuale; tuttavia pervade ogni sua opera rimanendo nella penombra come una verità accettata quasi con timore.

«Dio è morto! Dio resta morto! E noi l’abbiamo ucciso!»
( Friedrich Nietzsche, La Gaia Scienza )

Se Dio è morto ed essendo il mondo composto da un numero infinito di elementi, che né si creano né si distruggono, allora questi devono necessariamente riaggregarsi nella stessa maniera un numero infinito di volte: il tempo è circolare, non vi è inizio né fine, ma soprattutto non c’è linearità. L’universo, la vita, la nostra esistenza, tutte le galassie e le stelle del cielo nasceranno e periranno in un moto eterno, sempre uguali a sé stesse.

L’universo ed il tempo sono parte dello stesso ciclo cosmico, noi stessi ne siamo partecipi; prigionieri e padroni allo stesso tempo. L’infinità eterna del passato e del futuro, per la loro stessa essenza, includono il tutto, qualsiasi avvenimento che sia accaduto, accade o accadrà.
È necessario allora che l’uomo si liberi e si elevi al di sopra della morale e della legge, non per cadere in uno stato di anarchia edonistica pura, bensì per ritornare alla Terra, alla natura e alla sua perfetta amoralità.