STEP#22 - La mia vita come il Grande Fratello

Primo episodio

È un giorno come gli altri. Suona la sveglia quel maledetto “tac” che scandisce la giornata. Bagno, colazione e si va. Anzi, non ho voglia di andare a scuola. Prendo la bici e pedalata  dopo pedalata arriva nel punto più alto del paese. Solo pace. È come se la natura entrasse nel mio corpo, un panismo incontrollabile che mi riempie. Cinguetti, lo scroscio le cascate, il vento fra gli alberi… Tutto è interrotto da una voce angelica, pura, simile a una Musa. Decido di mettermi a cercare quella voce così bella. Riprendo la bici, la melodia sembra provenire dal lago della grotta. La raggiungo, entro e la voce sembra essere sempre più vicina. Non si vede nessuno intorno, eppure la musica persiste. Decido di tuffarmi in quello specchio, in quel lago così limpido. Dopo qualche bracciata un po’ impacciata e una ricerca a vuoto, esco. Mi aspetto di asciugarmi e mi appresto a tornare a casa. Ho quella melodia in testa che mi tormenta, anche se piacevolmente. Arrivo ad uno stop e ho una macchina di fianco. Un vecchietto si prepara ad attraversare la strada. Si interrompe la musica - immagino che il vecchietto venga investito ma un attimo dopo ecco che accade. Cos’è successo? È vero? La melodia ritorna e mi sento sempre più confuso.


Secondo episodio

Sono finalmente a casa. Mi stendo sul letto ma i miei pensieri mi impediscono di riposarmi, la melodia , l’incidente. Tutto è molto strano. Mi sento diverso, mi starò facendo influenzare da quella coincidenza forse. Provo a dormire ma nulla. Dopo pranzo decido di ritornare alla grotta per dare una risposta alle mie domande. Ma la voce, quella magnifica voce non si sente più lì. È solo nella mia testa. Non riesco a trovare una giustificazione. Torno indietro, ad un tratto la musica si interrompe e immagino che l’elettricista addetto alla riparazione dell’insegna del negozio di Luca, il mio amico, cada. Un secondo e accade. Di nuovo! Com’è possibile?! Con una scusa ritorno a casa. Apro il PC e comincio a fare ricerche. Non trovo nulla di simile. Penso tra me e me che potrei essere un supereroe. Ma poi ci rido su, i supereroi non esistono! E poi a cosa serve il superpotere di prevedere gli eventi? Rimuginando questi pensieri mi accorgo di aver tardato. È ora di dormire. Domani mattina ci penserò.


Terzo episodio

La melodia ritorna ed io, sempre più confuso, decido di confidarlo ai miei genitori. La loro reazione è incredula, poi, preoccupati mi consigliano di vedere una specialista: la dottoressa Rossi. Dopo aver preso appuntamento, ci rechiamo lì il giorno successivo. È tutto ovattato in quello studio, l’atmosfera è quasi spettrale. Decido di non farmi condizionare. Dopo poca attesa appare questa donna molto intrigante. Mi fa stendere sul lettino, come da prassi. E, dopo 40 minuti di seduta, decide di affidarmi a un programma speciale: un programma che avrebbe monitorato la mia vita per qualche tempo. L’idea era inquietante, ma mi persuase la sua voce, che aveva su di me lo steso effetto di quella melodia. Tornato sono sotto osservazione. Telecamere e addetti registrano ogni ia azione, parola, ogni singolo movimento. Solo il pensiero resta mio. Gli eventi strani continuano, le previsioni si manifestano. Riesco solo a pensare di dover rimanere lucido, ma quegli occhi puntati addosso non aiutano, quelle spie mi conducono alla pazzia.
Davanti a me c’è solo la finestra spalancata e il mio pensiero mi suggerisce che è solo un tuffo.